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      Devo peraltro soggiungere che alcuni dei fiori sopra nomi-nati di P. vulgaris furono fecondati col polline di Polyanthus, che è certamente una varietà della P. veris, come si può inferire dalla perfetta fertilità dei discendenti fra loro incrociati di que-ste due piante.( ) Per vieppiù rendere evidente la sterilità di queste ibride unioni, è bene rarnmentare al lettore che il 90 p. 100 dei fiori di P. vulgaris, legittimamente fecondati col polline della vulgaris, produssero capsule, le quali contenevano in me-dia 66 semi; e che il 54 p. 100 dei fiori fecondati illegittima-mente diedero capsule contenenti ciascuna in media 35.5 semi per ciascuna. La P. vulgaris, specialmente la forma microstile, fecondata dalla P. veris, è meno sterile di quest’ultima feconda-ta dalla P. vulgaris, cosa che fu pure osservata da Gärtner. I so-pra citati esperimenti dimostrano ancora che gli incrociamenti fra le stesse forme di P. vulgaris e P. veris sono assai più sterili di quelli fra le forme diverse di queste due specie.
      I semi provenienti dai diversi incrociamenti su nominati furono seminati, ma nissuno germogliò, ad eccezione di quelli della forma microstile della P. vulgaris fecondati dal polline del Polyanthus; e questi semi erano i più belli di tutta la coltiva-zione. Io scelsi, fra queste, sei piante e le paragonai con un gruppo di «oxlip» selvaggi, che io aveva trapiantato nel mio giardino. Uno di questi «oxlip» selvaggi produsse dei fiori un poco più grandi degli altri, e questa pianta era identica in tutti i caratteri (foglie, peduncoli fiorali e fiori) colle mie sei piante, se si eccettui che i fiori di queste ultime avevano un colore ros-so sporco, poichè discendevano dal Polyanthus.


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Le diverse forme dei fiori in piante della stessa specie
di Charles Darwin
Utet
1877 pagine 388

   





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