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      L’origine ibrida di una pianta allo stato di natura si può rico-noscere da quattro argomenti: in primo luogo perchè essa si trova solamente là dove esistono o hanno recentemente esisti-to le due specie generatrici, e questo vale, per quanto io so, dell’oxlip; ma si deve guardarsi dallo scambiare coll’oxlip co-mune la P. elatior, Jacq., la quale costituisce, come ben presto vedremo, una specie distinta. In secondo luogo, perchè la sup-posta pianta ibrida ha caratteri ad un dipresso intermedi fra le due specie generatrici e specialmente poi perchè essa somiglia agli ibridi allevati artificialmente dalle due medesime specie. Ora l’oxlip ha caratteri intermedi e somiglia sotto ogni riguar-do, se si eccettui il colore della corolla, ai bastardi artificial-mente prodotti da P. vulgaris e Polyanthus (che è una varietà di P. veris). In terzo luogo, la natura ibrida si riconosce dal fatto, che i supposti bastardi sono più o meno sterili se vengono fra di loro incrociati; per esperimentare questo fatto esattamente si devono incrociare due diverse piante della stessa provenien-za e non due fiori di una sola e stessa pianta; e nel caso degli ibridi di specie eterostili si devono incrociare le forme oppo-ste. In quarto luogo ed ultimo, perchè i supposti ibridi sono molto più fertili se vengono fecondati da una specie generatri-ce pura che quando siano reciprocamente incrociati fra sè, ma non presentano mai però la perfetta fertilità delle specie gene-ratrici.
      Per accertarmi dei due ultimi punti io trapiantai nel mio giardino un gruppo di oxlip selvatici.


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Le diverse forme dei fiori in piante della stessa specie
di Charles Darwin
Utet
1877 pagine 388

   





Jacq Polyanthus