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      Lo stimma è più ricco di papille e di maggiore lunghezza (in un caso nella pro-porzione di 100 a 67) nei fiori microstili che nei macrostili. Mio fi-glio misurò venti granelli pollinici di un fiore microstile e nove di uno macrostile, e i primi stavano per il loro diametro ai secondi come 100 a 93; questa differenza s’accorda coll’idea che questa pian-ta sia eterostile. Ma i granelli della forma microstile variano note-volmente di diametro. Egli misurò più tardi dieci granelli di un altro fiore macrostile e dieci di un’altra pianta della stessa forma e questi granelli differivano per diametro nella proporzione di 100 a 90. Il diametro medio di queste due serie di venti granelli stava a quello di dodici granelli di un altro fiore microstile come 100 a 75; per cui in questo caso i granelli della forma microstile erano considerevolmen-te più piccoli di quelli della macrostile, ciò che è il contrario di quanto avveniva nel caso precedente e che è la solita regola delle piante eterostili. Questo caso è incerto nel massimo grado e non sarà compreso se non verranno fatte esperienze su piante viventi. La lunghezza più grande e la maggiore ricchezza di papille dello stimma nei fiori microstili che nei macrostili accennerebbe alla eterostilia della pianta; infatti noi sappiamo che in alcune specie (per es. Leuco-smia e in certe Rubiacee) lo stimma è più lungo e più ricco di papil-le, sebbene valga l’opposto per la Gilia, un membro della stessa fa-miglia, come pel Phlox. La posizione analoga delle antere nelle due forme è fino ad un certo punto contraria alla eterostilia della presen-te specie, come pure lo è la grande diversità della lunghezza del pi-stillo in parecchi fiori microstili.


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Le diverse forme dei fiori in piante della stessa specie
di Charles Darwin
Utet
1877 pagine 388

   





Rubiacee Gilia Phlox