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      Egli fecondò inoltre 45 fiori col polline degli stami brevi, e questi produssero solo 17 cassule, ossia il 31 per 100, le quali conte-nevano in media solo 2.65 semi. Ne segue da ciò che i fiori fe-condati col polline degli stami medii produssero cassule in numero tre volte maggiore di quelli fecondati col polline degli stami brevi e le cassule dei primi contenevano un numero doppio di semi. Da questi fatti risulta (e noi troviamo delle prove di ciò anche nella O. speciosa), che anche per le Oxalis vale la medesima regola come per il Lythrum salicaria, vale a dire che di due unioni è meno fertile quella in cui è maggiore la differenza tra la lunghezza dei pistilli e quella degli stami, oppure, ciò che è la stessa cosa, quanto maggiore è la distanza degli stimmi da quelle antere, il di cui polline fu impiegato per la fecondazione, sia che si giudichi la fertilità dal numero pro-porzionale dei fiori che produssero cassule, oppure dal nume-ro medio di semi contenuti in ciascuna cassula. Questa regola non può essere spiegata neppure nel presente caso, come non potè esserlo in quello di Lythrum, coll’ammettere che, dove esiste una facilità maggiore alla autofecondazione, questa ven-ga annullata col rendersi più sterile l’unione; poichè avviene precisamente il contrario, essendo assai maggiore la facilità del-la autofecondazione nelle unioni fra i pistilli e gli stami che sono più vicini fra loro, e queste sono anche le più fertili. Ag-giungerò che io stesso ebbi alcune piante macrostili di questa specie; una di esse, che fu coperta da un velo, produsse alcune poche cassule, sebbene in numero estremamente esile a para-gone di quelle prodotte da un’altra pianta che cresceva libera-mente ed esposta alle visite delle api.


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Le diverse forme dei fiori in piante della stessa specie
di Charles Darwin
Utet
1877 pagine 388

   





Oxalis Lythrum Lythrum