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      In primo luogo, quanto alla trasmissione della forma e del colore: la madre-pianta era macrostile e di un colore purpureo scuro. Dai semi autofecondati furono derivate 23 piante: di queste 18 erano di colore porporino di diverse gradazioni, fra cui 2 rigate e macchiate con alquanto giallo, e mostravano per conseguenza una tendenza alla riversione; 5 erano gialle, ma per lo più con un centro ranciato più chiaro che nel fiore sel-vatico. Tutte fiorirono a profusione. Erano tutte macrostili; il pistillo variava considerevolmente di lunghezza perfino nella medesima pianta, essendo un poco più breve oppure notevol-mente più lungo che nella forma macrostile normale; anche gli stimmi variavano alquanto di forma. È quindi probabile che con una ricerca accurata si possa trovare una varietà omostile della P. vulgaris; ed io ho ricevuto due descrizioni di piante, le quali si trovavano evidentemente in questo stato. Gli stami oc-cupavano sempre la loro posizione assai bassa entro la corolla; i granelli pollinici avevano la piccolezza propria della forma macrostile, ma erano mescolati con molti granelli minuti ed attratti. Le piante con fiori gialli e con fiori porporini di que-sta prima generazione vennero fecondate
      TABELLA XXXII. - Primula vulgaris.
      Natura delle piante impie-gate per l’esperimento e natura dell’unione Numero deifiori
      fecondati Numero dellecassule
      prodotte Numero mediodei semi in ciascuna cassula Numero massimo dei semi in una cassu-la Numero minimo
      di semi in una cassu-laPiante illegittime ma-crostili con fiori por-porini e gialli, fecon-date illegittimamente col polline della stessa pianta 72 11 11.5 26 5


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Le diverse forme dei fiori in piante della stessa specie
di Charles Darwin
Utet
1877 pagine 388

   





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