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      Certi cir-ripedi ermafroditi vengono aiutati nella riproduzione da un intero gruppo comprendente i maschi da me chiamati com-plementari, i quali differiscono in un modo sorprendente dalla ordinaria forma ermafrodita. Fra le formiche abbiamo maschi e femmine e due o tre caste di femmine sterili ed operaie. Fra i termiti vi sono, come ha dimostrato Fritz Müller, oltre le ope-raie, maschi e femmine tanto alati che otteri. Ma in nessuno di questi casi abbiamo motivo di credere che i diversi maschi o le diverse femmine di una stessa specie differiscano fra loro per le funzioni sessuali, se si eccettui lo stato atrofico degli organi ri-produttivi delle operaie fra gl’insetti sociali. Molti animali er-mafroditi devono accoppiarsi per la riproduzione, ma la neces-sità di un simile accoppiamento dipende, a quanto pare, esclusivamente dalla loro struttura. D’altra parte s’incontrano nelle specie eterostili dimorfe due categorie di femmine e due di maschi, e nelle specie trimorfe tre categorie di femmine e tre di maschi, fra le quali esistono essenziali differenze riguar-do alle funzioni sessuali. Noi comprenderemo forse nel mi-glior modo la natura complicata e singolare dell’apparato nu-ziale di una specie trimorfa col seguente esempio illustrativo. Supponiamo che gl’individui di una medesima specie di formi-che vivano sempre in triplice comunità, e che viva in una di queste una femmina di grandezza considerevole (e diversa an-che per altri caratteri) con sei maschi medii e sei piccoli, nella seconda comunità una femmina di media grandezza con sei maschi assai grandi e sei piccoli, e nella terza una piccola fem-mina con sei maschi assai grandi e sei medii.


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Le diverse forme dei fiori in piante della stessa specie
di Charles Darwin
Utet
1877 pagine 388

   





Fritz Müller