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      La au-mentata attività degli organi maschili tenderà a modificare per compensazione gli organi femminili dello stesso fiore e si avrà per risultato finale che la specie sia costituita da maschi e da ermafroditi. Ma è inutile il fermarsi a considerare questo ed al-tri casi analoghi, poichè, come fu detto nella introduzione, la coesistenza di piante maschili ed ermafrodite è estremamente rara.
      Non è una valida obbiezione contro le idee precedenti il dire che modificazioni di tal natura si effettueranno solo con estrema lentezza, poichè noi vedremo ben presto come ab-biamo buoni motivi per credere che diverse piante ermafrodite diventino o sieno diventate dioiche attraversando una lunga serie di piccoli gradini. Quanto alle specie poligame che esi-stono sotto le forme di maschi, femmine ed ermafroditi, si a-vrebbe dovuto sopprimere questi ultimi prima che la specie avesse potuto diventare dioica nello stretto senso; ma l’estinzione della forma ermafrodita non sarà stata peraltro dif-ficile, dal momento che una completa separazione dei sessi sembra essere spesso in qualche maniera vantaggiosa. I maschi e le femmine saranno stati di regola anche eguagliati in nume-ro, oppure equilibrati in modo da ottenere una efficace fecon-dazione delle femmine.
      Esistono indubbiamente molte leggi sconosciute, le quali determinano la soppressione degli organi maschili o femminili delle piante ermafrodite affatto indipendentemente da qualsiasi tendenza di esse a divenire monoiche, dioiche o poligame.


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Le diverse forme dei fiori in piante della stessa specie
di Charles Darwin
Utet
1877 pagine 388