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      Se si pensa quanto sono numerosi i generi eterostili fra le Rubiacee, è naturale il pensare che questa Asperula discenda da un progenitore eterostile; ma noi dobbiamo su questo pun-to procedere con cautela, poichè non è punto improbabile che una Rubiacea omostile diventi dioica. Inoltre in una pianta af-fine, Galium cruciatum, gli organi femminili sono soppressi nella maggior parte dei fiori inferiori, mentre i superiori si conservano ermafroditi, e quindi abbiamo qui una modifica-zione degli organi sessuali affatto indipendente dalla eterosti-lia.
      Il signor Twaites m’informa che a Ceylan diverse Rubiacee sono eterostili; ma quanto al Discospermum una delle due for-me è sempre sterile, contenendo l’ovario circa due uova abor-tite in ogni loculo, mentre ogni loculo dell’altra forma contie-ne parecchi ovuli perfetti, per cui la specie apparisce rigorosamente dioica.
      La maggior parte delle specie del genere Aegiphila dell’America meridionale, un membro delle Verbenacee, è di aspetto eterostile e tanto Fritz Müller come io stesso, abbiamo creduto che sia veramente così nella Ae. obdurata; tanto i suoi fiori somigliavano a quelli delle specie eterostili. Ma dall’esame dei fiori risultò che le antere della forma macrostile erano af-fatto sprovviste di polline e grandi la metà di quelle dell’altra forma, mentre il pistillo era perfettamente sviluppato. D’altra parte nella forma microstile gli stimmi sono ridotti alla metà della loro solita lunghezza ed hanno un aspetto anormale, mentre gli stami sono perfetti.


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Le diverse forme dei fiori in piante della stessa specie
di Charles Darwin
Utet
1877 pagine 388

   





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