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      Sebbene le dieci femmine non avessero prodotto neppure un granello pollinico, esse vennero tuttavia fecondate tutte completamente dall’unica pianta ermafrodita, e questo fatto è interessante. È d’uopo aggiungere che nessun’altra pianta di questa specie cresceva nel mio giardino. Si raccolsero i semi della più bella pianta femminile ed essi pesarono 78 grani, mentre quelli della pianta ermafrodita, che nel suo complesso era più grande della femminile, pesavano solo 33.2 grani, e si ha quindi un rapporto di 100 a 43. Per conseguenza la forma femminile è assai più fertile della ermafrodita, come nei due casi precedenti; ma la ermafrodita fu necessariamente autofe-condata, e ciò diminuì probabilmente la sua fertilità.
      Noi possiamo ora ricercare i mezzi probabili coi quali tan-te Labiate sono state separate in due forme, e i vantaggi in tal guisa raggiunti. Il Müller ( ) suppone, che originariamente al-cuni individui abbiano variato in modo da produrre fiori ap-pariscenti e che gli insetti secondo il solito abbiano visitato prima questi e poi coperti del loro polline sieno volati a fe-condare i fiori meno appariscenti. La produzione del polline da parte di queste ultime piante sarebbe così divenuta super-flua e quindi sarebbe stato utile alla specie che i loro stami a-bortissero per evitare così un inutile consumo. Si può per altro accettare anche un altro modo di vedere: siccome la produzio-ne di una grande quantità di semi è evidentemente di grande importanza per molte piante, e poichè noi abbiamo veduto nei tre casi precedenti che le forme femminili producono assai più semi che le ermafrodite, così mi sembra che l’aumento della fertilità sia la causa della formazione e della separazione delle due forme.


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Le diverse forme dei fiori in piante della stessa specie
di Charles Darwin
Utet
1877 pagine 388

   





Labiate Müller