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      ( ) Sembra per conseguenza probabile che la minore grandezza delle corolle femminili sia nei casi precedenti la conseguenza di una tenden-za all’aborto, che dagli stami passa ai petali. Noi sappiamo in quale stretto rapporto stiano questi organi nei fiori doppi, nei quali gli stami si trasformano in petali. Infatti credono alcuni botanici che i petali non derivino direttamente da foglie tra-sformate, ma da stami metamorfosati. Che la minore grandez-za della corolla sia nei casi precedenti un risultato indiretto della modificazione degli organi riproduttivi è dimostrato dal fatto che nel Rhamnus catharticus non solo i petali, ma anche i verdi e non appariscenti sepali della femmina sono ridotti in grandezza, e che nella fragola comune i fiori più grandi sono posseduti dai maschi, i mediocri dagli ermafroditi ed i più pic-coli dalle femmine. Questi ultimi casi, cioè: - la variabilità nel-la grandezza della corolla in alcune delle specie precedenti, per esempio nel timo comune, in unione al fatto che essa non dif-ferisce mai considerevolmente nelle due forme, - mi fanno dubitare fortemente se anche l’elezione naturale sia qui venuta in giuoco, vale a dire se, come pensa H. Müller, il vantaggio proveniente da ciò che gli insetti visitarono dapprima i fiori polliniferi, sia stato sufficiente a condurre alla graduale ridu-zione della corolla dei femminili. Noi dobbiamo aver bene in mente che, siccome la forma ermafrodita è normale, così essa ha conservato probabilmente la originaria grandezza della co-rolla.


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Le diverse forme dei fiori in piante della stessa specie
di Charles Darwin
Utet
1877 pagine 388

   





Rhamnus Müller