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      A (fig. 2).
     
      Fig. 2.
      A. Polline coperto di O. mascula appena attaccato.
      B. Polline coperto di O. mascula dopo che fu staccato.
      Questa forte aderenza del cemento è assolutamente necessaria, poichè se le masse polliniche cadessero ai lati o all’indietro, non potrebbero più fecondare il fiore. In causa della posizione che le due masse occupano entro le logge, conservano anche sull’oggetto a cui aderiscono direzioni alquanto divergenti. Supponiamo ora che il nostro insetto vada a posarsi sopra un altro fiore, oppure proviamo ad introdurre la nostra matita (fig. 2, A), colla aderente massa pollinica, nello stesso o in un altro nettario, allora avverrà, come si può chiaramente vedere, gettando uno sguardo sulla figura 1, A, che la massa pollinica sarà semplicemente premuta contro od entro la sua primiera posizione, vale a dire nella loggia dell’antera. Ora si domanda, come può aver luogo la fecondazione del fiore? Ciò avviene col mezzo d’una mirabile disposizione; poichè se la superficie viscosa aderisce fortemente ed immobilmente, altrettanto non avviene del disco membranoso, apparentemente di nessuna importanza, a cui aderisce la caudicola o picciuolo; ma è dotato d’una meravigliosa forza di contrazione (di cui si parlerà più estesamente in altro luogo), per virtù della quale le masse polliniche si curvano, in media entro lo spazio di 30 secondi, sempre nella stessa direzione, vale a dire verso la punta della matita o della proboscide, descrivendo un arco di 90°. La posizione della massa pollinica dopo questo movimento è rappresentata nella fig.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





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