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      3 B). La camera che sta avanti l’ingresso nel nettario, formata dal saldarsi dei margini del labello colla colonnetta, mentre è spaziosa nella O. mascula e nelle specie affini, è, in questo caso, piccola. Il rostello borsiforme ha una incavatura ripiena di liquido nel mezzo della sua faccia inferiore. Il disco adesivo è semplice e presenta la forma d’una sella (Fig. 3, C ed E), la quale porta sulla sua parte dorsale quasi piana i due picciuoli delle masse polliniche fissati saldamente colle loro estremità. Fino a che la membrana del rostello non è lacerata, si può distintamente vedere che il disco è un’appendice continua del resto della superficie. Il disco sta parzialmente nascosto ed è conservato umido (ciò che è assai importante) fra le pieghe delle parti basali delle due logge dell’antera. Il disco è formato da parecchi strati di piccole cellule ed è quindi abbastanza grosso; inferiormente è rivestito da uno strato di sostanza assai attaccaticcia che ha la sua origine nell’interno del rostello. Questo strato corrisponde esattamente ai due piccoli dischi membranosi ed ovali, a cui si fissano i due picciuoli nella Orchis mascula e specie affini.
      Quando il fiore è aperto e il rostello, sia in conseguenza di un urto o spontaneamente (non so in quale dei due modi), è simmetricamente scoppiato, basta il più leggero contatto per abbassare il labbro, vale a dire la porzione inferiore biloba dell’esterna membrana del rostello, che sporge nell’ingresso del nettario. Colla depressione del labbro la faccia inferiore e vischiosa del disco, pur rimanendo al suo posto, vien messa allo scoperto e posta in istato di poter aderire certamente ad un corpo che la tocchi.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





Fig Orchis