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      Al contrario le masse polliniche d’una infiorescenza conservata nell’acqua e tenuta in una stanza difesa dal vento si conservarono pendenti davanti agli stigmi, finchè i fiori furono appassiti.
      Robert Brown ha osservato pel primo, che la struttura della Ophrys apifera è adattata alla autofecondazione32. Considerando la lunghezza straordinaria e perfettamente adatta dei picciuoli, come pure la mirabile loro flessibilità, e vedendo che le antere si aprono spontaneamente e le masse polliniche per il proprio peso lentamente si abbassano fino al livello preciso degli stigmi, e là giunte oscillano in seguito alla più leggera corrente d’aria, finchè è avvenuto il loro contatto collo stigma, è impossibile dubitare che queste diverse particolarità di struttura e di disposizione degli organi, diverse da quelle di tutte le orchidee inglesi, non costituiscano un adattamento all’autofecondazione.
      Ne risulta quindi ciò che già prima si avrebbe potuto asserire. Io ho soventi volte osservato, che le infiorescenze di Ophrys apifera producono evidentemente tanti frutti quanti sono i fiori. A Torquay ho esaminato accuratamente molte dozzine di piante poco dopo l’epoca della fioritura e trovai in tutte da una a quattro belle cassule e occasionalmente anche cinque, vale a dire tante cassule quanti erano stati i fiori. Solo in casi rarissimi, se si eccettuino alcune poche deformazioni esistenti per lo più al vertice dell’infiorescenza, si potè trovare un fiore, il quale non avesse il suo frutto.
     
      Fig.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





Brown Ophrys Ophrys Torquay