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      D), i quali da alcuni botanici sono descritti come appendici fogliacee particolari. Questa è la ordinaria struttura dei fiori dopo due o tre giorni dell’antesi, se essi furono visitati dagli insetti. La forchetta poscia appassisce e cade.
      Mentre i fiori sono ancora allo stato di gemma, il disco navicolare è coperto da uno strato di cellule grandi e rotonde, così che il disco rigorosamente parlando non forma la superficie esterna del dorso del rostello. Le cellule contengono una sostanza debolmente vischiosa; esse si conservano inalterate (come si vede nella fig. E) verso il vertice del disco, ma spariscono nel punto, dove sono fissate le masse polliniche. In conseguenza di ciò ho ritenuto per un certo tempo, che la sostanza vischiosa contenuta in queste cellule, dopo il loro scoppio, servisse a fissare i filamenti delle masse polliniche al disco; ma poichè non ho potuto rinvenire alcuna traccia di dette cellule in parecchi altri generi, in cui una simile aderenza esiste, così potrebbe questa opinione essere errata.
      Lo stigma è collocato sotto il rostello e si protende con una superficie obliqua, come si vede nella fig. B; il suo margine inferiore è arrotondato e munito di cigli. Ai due lati si estende una membrana (B, cl) dai margini dello stigma al filamento dell’antera, e così formasi un nappo membranoso o clinandro, entro cui giacciono ben difese le estremità inferiori delle masse polliniche.
      Ciascuna massa pollinica consta di due fogli di polline, i quali alle loro estremità superiori ed inferiori sono perfettamente divisi, ma nel mezzo per circa la metà sono riuniti da filamenti elastici.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318