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      Una debolissima modificazione basterebbe a trasformare le due masse polliniche in quattro, come si osserva nel genere Malaxis e in molte altre orchidee esotiche. Ciascun foglio consta di un doppio strato di granelli pollinici, i quali sono riuniti a quattro a quattro; essi sono tenuti assieme da filamenti elastici, che nel senso della lunghezza dei fogli si fanno più numerosi e convergono verso l’apice di ciascuna massa pollinica. I fogli sono assai fragili e se vengono a contatto della faccia vischiosa dello stigma, se ne staccano facilmente dei grandi pezzi.
      Molto tempo prima dell’antesi del fiore, le antere adagiate contro il dorso del rostello si aprono alla loro estremità superiore, in modo che le masse polliniche racchiuse vengono a toccare il dorso del disco navicolare. I filamenti sporgenti si attaccano poscia saldamente al dorso del disco un po’ più in alto della sua metà. Le logge dell’antera si aprono più tardi ampiamente verso il basso e le loro pareti membranose si contraggono e diventano brune, così che nel tempo della perfetta antesi del fiore la porzione superiore delle masse polliniche è completamente nuda, mentre la loro base è accolta in certe coppe, formate dalle logge appassite dell’antera e sono protette lateralmente dal clinandro. Giacendo in tal guisa libere le masse polliniche possono essere facilmente allontanate.
      I fiori tubulosi sono disposti in un’elegante spirale attorno all’asse e se ne scostano in direzione orizzontale (fig. A). Il labello è nel mezzo incavato a guisa di doccia nella sua direzione longitudinale e fornito di un labbro frangiato e rivolto indietro, sul quale si fermano le api, e i suoi angoli basilari interni sono prolungati in due appendici sferiche, le quali secernono una grandissima copia di nettare.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





Malaxis