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      Io ho imitato questo movimento con una setola e sono riuscito spesso ad estrarre le masse polliniche dai vecchi fiori. Fui indotto a fare questo esperimento dal fatto, che ho preso ad esaminare dapprincipio dei fiori vecchi, e introducendo una setola o un sottile filo d’erba direttamente nel nettario non potei estrarre nessuna massa pollinica; ma ciò avveniva ogni volta che piegava la setola o il filo d’erba all’innanzi. Quei fiori che conservano le loro masse polliniche, possono quindi essere fecondati così bene, come quelli che le hanno perdute, ed io ho osservato non pochi casi di fiori, i quali conservando ancora le masse polliniche al loro posto, avevano dei tubi pollinici sui loro stigmi.
      A Tarquay ho esaminato un buon numero di piante di questa specie viventi nella stessa località per circa una mezz’ora, ed ho veduto tre pecchioni di due specie diverse visitare i loro fiori. Ne presi uno e esaminai la sua proboscide: sulla sua lamella superiore, non lungi dall’apice, trovai due masse polliniche perfette e tre altri dischi navicolari senza polline vi aderivano; questo pecchione aveva dunque portato seco le masse polliniche di cinque fiori e lasciato probabilmente il polline di tre di essi sugli stigmi di altri fiori. Il giorno dopo osservai gli stessi fiori per un quarto d’ora e presi un altro pecchione durante il suo lavoro. Una massa pollinica perfetta e quattro dischi navicolari aderivano alla sua proboscide, l’uno sull’apice dell’altro, la quale circostanza dimostra con quanta esattezza sia stata toccata sempre la stessa parte del rostello.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





Tarquay