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      La stagione era in quell’anno oltre l’ordinario calda, e questa circostanza affretta probabilmente il processo. Dopo i sopradetti quattro giorni il polline era divenuto assai incoerente e qualche piccola porzione di esso era caduta sui due angoli e perfino su tutta la faccia dello stigma, che fu trovato perforato dai tubi pollinici. La dispersione del polline fu favorita assai e forse anche fu unicamente determinata dalla presenza d’insetti minutissimi del genere Thrips, che non possono essere esclusi da nessuna rete, e dei quali se ne trovò un grandissimo numero sui fiori. Questa pianta è dunque capace di fecondarsi da sè occasionalmente, quando venga impedita la visita degli insetti alati; io ho però buone ragioni per credere che ciò accada assai di rado, in natura.
      Che gl’insetti attendano efficacemente all’opera dell’incrociamento, è dimostrato dai seguenti casi. I sette fiori superiori d’una giovane spica, che aveva molte gemme non ancora sbocciate, possedevano ancora le loro masse polliniche, ma quelle dei dieci fiori inferiori erano già state trasportate, e sullo stigma di sei fra essi vi era del polline. In due altre spiche tutte le masse polliniche dei ventisette fiori inferiori erano allontanate e i loro stigmi erano cospersi di polline; a questi seguivano cinque fiori aperti forniti ancora delle loro masse polliniche e senza polline sugli stigmi, e poi venivano diciotto bottoni. In fine in una spica più vecchia di quarantaquattro fiori completamente aperti le masse polliniche di ciascun fiore erano allontanate e potei constatare la presenza di polline, per lo più in grande copia, su tutti gli stigmi da me esaminati.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





Thrips