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      La colonnetta col suo stretto stigma borsiforme e col rostello sovrastante è posteriormente in ambo i lati congiunta con una espansione membranosa di color verde, la quale è convessa all’esterno e concava all’interno, e il di cui vertice è appuntito ai due lati e posto un po’ sopra all’apice del rostello. Queste due membrane sono piegate circolarmente (vedi fig. C e D) e fissate ai filamenti o alla base dell’antera; esse formano in tal modo un clinandro nappiforme dietro il rostello. Lo scopo di questo nappo è di proteggere i fianchi delle masse polliniche. Nell’esame della omologia delle diverse parti si vedrà dal decorso dei vasi spirali, che queste due membrane rappresentano le due antere superiori del ciclo interno allo stato rudimentale, le quali furono utilizzate a questo scopo particolare.
      Si può trovare prima dell’apertura del fiore una piccola massa o una goccia di sostanza vischiosa sull’apice del rostello, un po’ al disopra della sua faccia anteriore. Dopo che il fiore restò aperto per breve tempo, questa goccia si contrae alquanto e diventa ancora più vischiosa. La sua natura chimica è diversa da quella della sostanza viscosa della maggior parte delle orchidee; poichè essa si conserva liquida anche in seguito ad una completa esposizione all’aria protratta per molti giorni. Dall’esame di questi fatti fui indotto a conchiudere che il liquido viscoso trasudi dall’apice del rostello; ma fortunatamente esaminai una forma assai affine delle Indie Orientali, la Microstylis Rhedii (speditami dal dott.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





Indie Orientali Microstylis Rhedii