Pagina (167/318)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Io li lasciai perfino qualche tempo in contatto colla faccia viscosa, come farebbe un insetto durante il pasto; ma quando cavai fuori i pollinii direttamente dalla cavità stimmatica, i picciuoli non si ruppero, quantunque distesi fino a grande lunghezza, nè la loro aderenza all’oggetto cedè tanto da permettere il distacco delle masse polliniche. In seguito a ciò mi venne in mente, che un insetto, nel volar via, non trascini le masse polliniche fuori della cavità stimmatica in linea retta, ma in una direzione che stia ad angolo quasi retto colla sua apertura. Conforme a ciò, imitai il modo d’agire di un insetto che stia ritirandosi e trascini le masse polliniche in una direzione perpendicolare all’apertura della cavità dello stigma, e in tal modo bastava ordinariamente l’attrito così prodotto sui picciuoli, in unione alla viscosità dello stigma, a romperli, e le masse polliniche rimanevano addietro sullo stigma. Per la qual cosa sembra che la considerevole robustezza ed elasticità dei picciuoli, i quali sono raccolti fino alla loro distensione nelle masse polliniche, possa servire a proteggere queste ultime dall’esser sciupate inutilmente da un insetto che volasse attorno, e a permettere loro tuttavia di restare aderenti alla faccia dello stigma nell’epoca conveniente, quando anche un attrito venga in gioco, e così viene assicurata la fecondazione del fiore.
      I dischi e gli stili del rostello presentano grandi differenze di forma e un numero apparentemente inesauribile di adattamenti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318