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      Oltre di ciò anche la faccia dello stigma, come ha osservato pure il Dr Hooker, è in modo singolare poco viscosa.
      I fiori, quando sono maturi ed atti ad essere fecondati, non secernono il nettare79; ciò non costituisce tuttavia una difficoltà, poichè avendo il Dr Crüger osservato dei pecchioni che rodevano le papille sparse sul labello della specie affine, Gongora maculata, si può quasi con certezza ritenere che la porzione distale nappiforme del labello eserciti un simile adescamento per gl’insetti. Dopo numerosi esperimenti eseguiti in tutti i modi potei ottenere un sicuro allontanamento dei pollinii spingendo il rostello un poco verso l’alto col mezzo di un pennello formato di peli di camello, tenuto in modo che la sua estremità scivoli lungo la faccia inferiore del rostello, e così allontani la piccola cappa viscosa che sta alla sua estremità, penetrando entro essi coi suoi peli che ne restano attaccati. Trovo inoltre che se s’introduce il pennello, il quale porti aderente alla sua estremità un pollinio, entro la cavità dello stigma, allorchè poscia ne viene ritirato attraverso all’apertura che è provveduta d’una listarella acuta, la estremità del peduncolo, portante la cappa viscosa, resta spesso aderente entro la cavità assieme alle masse polliniche. Molti fiori furono trattati in tal modo, e tre di essi produssero belle capsule. Il sig. Scott è pure riuscito a fecondare due fiori nello stesso modo, che secondo ogni apparenza è innaturale, come pure vi è riuscito in un’altra circostanza coll’introdurre masse polliniche, asperse colla sostanza viscosa di una diversa specie di orchidee, entro l’apertura della cavità stimmatica.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





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