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      F. Smith, al genere Euglossa. Il Dr Crüger dice, che si «può vedere queste api in grande numero contendersi un posto sulla costa dell’hypochilum (vale a dire della parte basale del labello). In parte per cagione di questa lotta, e in parte forse anche per l’ebbrezza causata dalla sostanza gustata, esse cadono giù nella cavità del labello, che è ripiena per metà di un liquido secreto da organi situati presso la base della colonnetta. Qui si muovono entro il liquido verso la parte anteriore della cavità, dove vi ha una via d’uscita fra l’ingresso di essa e la colonnetta. Chi si accinge di buon mattino a questa osservazione, ciò che è necessario perchè questi imenotteri si svegliano assai per tempo, può vedere come si compia la fecondazione in ciascun fiore. Il pecchione per aprirsi una via d’uscita dal suo bagno involontario è obbligato a fare sforzi considerevoli, poichè l’apertura dell’epichilo (cioè della parte distale del labello) e la faccia anteriore della colonnetta combaciano esattamente e sono assai rigide ed elastiche. Al primo imenottero caduto nel bagno si attaccheranno per conseguenza le glandole delle masse polliniche. Poscia carico di queste particolari appendici l’insetto riuscirà all’esterno percorrendo il canale e ritornerà quasi subito dopo al suo posto; per lo più cade una seconda volta entro la cavità del labello e ne esce all’esterno per la stessa via, e nell’aprirsi la via introduce le masse polliniche nello stigma, fecondando così lo stesso oppure un altro fiore.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





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