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      Qui si osserva una meravigliosa economia della natura rispetto al modo di raggiungere lo stesso scopo. In tutte le altre orchidee da me studiate, lo stigma è viscoso e più o meno concavo, e con tal mezzo il polline, che è asciutto, viene trattenuto dalla sostanza vischiosa secreta dal rostello o dallo stigma modificato. Nel genere Cypripedium il polline è vischioso e assume la funzione della viscosità, la quale in tutte le orchidee, ad eccezione del genere Vanilla, appartiene al rostello e ai due stigmi saldati assieme. All’opposto, nel genere Cypripedium questi organi hanno perduto affatto ogni vischiosità e sono nello stesso tempo divenuti alquanto convessi, per poter così più efficacemente levare il polline che sia aderente al corpo d’un insetto. Oltre di ciò in parecchie specie dell’America del Nord, ad esempio nel C. acaule e pubescens, la superficie dello stigma è sparsa, come ha osservato il professore Asa Gray102, «di papille minutissime, rigide, appuntite, dirette tutte all’innanzi e molto adatte a raschiare il polline dal capo o dal dorso d’un insetto». Esiste tuttavia una parziale eccezione alla regola sopraddetta, che il polline di Cypripedium è vischioso, mentre lo stigma non è nè vischioso nè concavo; poichè nel C. acaule il polline, secondo le osservazioni di Asa Gray, è granuloso e meno viscoso che nelle altre specie americane, e solo nel C. acaule lo stigma è leggermente concavo e vischioso. L’eccezione conferma per così dire la verità della regola generale.
      Io non ho mai potuto scoprire nettare nell’interno del labello, e Kurr103 fa la stessa osservazione riguardo al C. calceolus.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





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