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      Intendo parlare piuttosto della così detta inserzione congenita dei pollinii coi loro picciuoli al rostello e al disco adesivo. Egli è tuttavia a rigore poco corretto il parlare di una inserzione congenita, poichè i pollinii in uno dei primi periodi di sviluppo sono tutti senza eccezione liberi e si fissano in epoche diverse nelle varie orchidee. Fin qui non è nota alcuna gradazione reale nel processo dell’inserzione; ma si può dimostrare come esso dipenda da condizioni e modificazioni assai semplici. Nelle Epidendree i pollinii sono formati da masse di polline ceroso, con un lungo picciuolo (formato di filamenti elastici, a cui aderiscono granelli pollinici), il quale mai si attacca al rostello. D’altro canto in alcune Vandee, come nel Cymbidium giganteum, i picciuoli sono originariamente (nel senso sopracitato) aderenti alle masse polliniche, ma la loro struttura è la stessa come nelle Epidendree, colla sola differenza, che le estremità dei filamenti elastici si attaccano al labbro superiore del rostello, invece di poggiarsi semplicemente su di esso.
      In una forma affine al genere Cymbidium, e cioè nell’Oncidium unguiculatum, ho studiato lo sviluppo del picciuolo. In uno dei primi periodi di vita le masse polliniche sono racchiuse entro logge membranose, le quali ben tosto si lacerano in un punto. In questo primo periodo si può osservare entro la fessura di ciascuna massa pollinica uno strato abbastanza grosso di cellule racchiudenti una sostanza opaca. Si può osservare, come questa sostanza si trasformi a poco a poco in una massa trasparente, che forma i filamenti dei picciuoli.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





Epidendree Vandee Cymbidium Epidendree Cymbidium Oncidium