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      Io era curioso di calcolare la quantità di semi prodotti da alcune poche Orchidee; presi a tale scopo una capsula matura di Cephalanthera grandiflora e ne ordinai i semi in una lunga linea più uniformemente che potei in una strettissima striscia; e poscia numerai i semi compresi entro una lunghezza ben misurata di un decimo di pollice. In tal guisa il contenuto di una capsula fu da me calcolato a 6020 semi, e pochissimi di essi erano cattivi; le quattro capsule portate dalla stessa pianta avrebbero contenuto perciò 24,080 semi. Avendo poscia calcolato nello stesso modo i semi minori della Orchis maculata, trovai un numero quasi eguale, cioè 6200; ed avendo osservato spesso oltre trenta capsule su un’unica pianta, la somma raggiungerebbe la cifra di 186,300. Ma poichè questa Orchidea è perenne e non si propaga notevolmente nella maggior parte delle località, così di un numero così grande di semi, uno soltanto darebbe una pianta matura una sola volta in pochi anni.
      Per dare un’idea di ciò che significano realmente le cifre qui sopra esposte, aggiungerò brevemente il possibile aumento della O. maculala: un campo di terreno conterrebbe 174,240 piante, ciascuna delle quali occupa lo spazio di sei pollici quadrati, e ciò basterebbe appunto per il loro accrescimento: si supponga ora, che in ogni capsula si trovassero 400 semi cattivi, e allora un campo sarebbe coperto dalla prole di una sola pianta. Nella stessa proporzione i suoi nipoti occuperebbero uno spazio alquanto superiore all’isola Anglesea; e i pronipoti di una sola pianta coprirebbero di un verde tappeto uniforme quasi (rapporto di 47:50) tutta la superficie del continente della terra.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





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