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      Il numero degli individui che raggiungono la maturità non sembra affatto dipendere dal numero dei semi prodotti da ciascuna specie; e ciò vale anche allora che si paragonano fra loro forme assai affini. Così la Ophrys apifera si feconda da sè e ciascun fiore produce una capsula; ma gli individui di questa specie sono in alcune località dell’Inghilterra meno numerosi di quelli della O. muscifera, la quale non si feconda da sè e viene fecondata incompletamente col mezzo degli insetti, così che un numero relativamente grande di fiori cadono non fecondati. La Ophrys aranifera si trova in grande numero nella Liguria; e tuttavia, secondo i calcoli di Delpino, non produce più di una capsula su 3000 fiori130. Il sig. Cheeseman dice131 che nella Pterostylis trullifolia della Nuova Zelanda molto meno di un quarto dei fiori, i quali sono mirabilmente adatti alla fecondazione incrociata, danno capsule, mentre nella specie affine Acianthus sinclairii, i di cui fiori abbisognano egualmente dell’intervento degli insetti, su settantotto fiori vengono prodotte settantuna capsule, così che la pianta deve dare un numero straordinario di semi; e tuttavia in molti distretti non è punto più frequente delle Perostilis. Il sig. Fitzgerald, che ha rivolto in modo speciale la sua attenzione su questo soggetto nell’Australia, osserva, che ogni fiore di Thelymitra carnea si feconda indipendentemente e produce una capsula, e tuttavia è ben lungi dall’essere tanto frequente come lo Acianthus fornicatus, i di cui fiori sono per la maggior parte improduttivi.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





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