Pagina (306/318)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Simili processi continuati per molte migliaia di generazioni in diversi modi, provocheranno una infinita varietà di forme fra loro, reciprocamente coordinate nelle diverse parti del fiore, avendo tutte lo stesso scopo generale. Questo modo di vedere offre, come io credo, la chiave che sola può sciogliere il problema delle numerosissime differenze di struttura, che sono adattate a scopi analoghi in molti grandi gruppi di esseri organici.
      Quanto più io studio la natura, tanto più profonda si fa in me la convinzione, che gli apparecchi e gli adattamenti mirabili, lentamente raggiunti in seguito alla variazione occasionale, lenta e assai molteplice di ciascuna parte e per la conservazione e l’accumulamento di quelle variazioni che sono utili all’organismo nelle complicate e sempre variabili condizioni di vita, sorpassano di gran lunga gli apparecchi e gli adattamenti che la più feconda fantasia dell’uomo possa inventare.
      L’interpretazione di ogni particolarità di struttura anche poco considerevole non è già una sterile speculazione per chi crede nella elezione naturale. Allorquando un naturalista intraprende per caso lo studio di un qualche organismo e non cerca di penetrare l’intero modo di vivere di esso (per quanto incompleto riesca sempre tale studio), sarà naturalmente in dubbio se una parte poco importante sia di qualche vantaggio, oppure la conseguenza di qualche legge generale. Alcuni naturalisti credono che siano state messe al mondo innumerevoli forme solo allo scopo di varietà e di bellezza, allo stesso modo come un artista fa modelli diversi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318