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      Il solido bottone sporgente dell’antera nella Epipactis palustris, il quale non contiene polline, mette in libertà le masse polliniche allorchè viene mosso dagli insetti. Nella Cephalanthera grandiflora la posizione eretta del fiore quasi chiuso protegge le masse di polline debolmente coerente da ogni lesione. La lunghezza e l’elasticità del filamento dell’antera sembra servire in certe specie di Dendrobium all’autofecondazione nel caso che venisse a mancare la visita degli insetti e quindi il trasporto del polline col loro mezzo. L’insignificante inclinazione all’innanzi della cresta del rostello, nelle Listera, impedisce che la loggia dell’antera sia eccitata subito dopo la emissione della sostanza viscosa. L’elasticità del labbro del rostello nel genere Orchis è la causa del suo risollevamento nel caso che una sola delle masse polliniche sia stata allontanata, e tiene in tal modo pronto a funzionare il secondo disco adesivo, il quale altrimenti sarebbe inutile. Nessuno che non abbia studiato le Orchidee, avrebbe pensato che questi e molti altri piccoli dettagli fossero di grande importanza per ciascuna specie e che per conseguenza, venendo le specie esposte a nuove condizioni di vita e variando la struttura delle diverse parti in modo assai ristretto, si potessero conseguire mediante l’azione dell’elezione naturale i più piccoli dettagli di struttura. Questi casi prescrivono molta prudenza nel giudicare dell’importanza e del significato dei dettagli di struttura apparentemente di nessun conto negli altri organismi.


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I diversi apparecchi col mezzo dei quali le orchidee vengono fecondate dagli insetti
di Charles Darwin
Utet
1883 pagine 318

   





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