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      Allo scopo di variare l'esperimento, la metà dei fiori di ciascuna serie fu presa dalle piante provenienti da semi autofecondati, e l'altra metà da piante prodotte da semi incrociati. I 64 fiori che erano stati sovraccaricati di polline maturarono 61 capsule, ed, eccetto che quattro di loro, di cui una conteneva soltanto un granello unico e stentato, tutte le altre racchiudevano in media 5,07 granelli. Gli altri 64 fiori provveduti di una piccola quantità di polline posto sur un angolo dello stigma maturarono 63 capsule, e, ad eccezione d'una di loro, ch'ebbe la sorte delle quattro suddette, tutte contenevano in media 5,129 grani. - Per tal modo i fiori che avevano ricevuto pochissima quantità di polline diedero un maggior numero di granelli di quelli che n'avevano ricevuto ad esuberanza; ma la differenza è così leggera da non metterci importanza. V'è soltanto da osservare che i granelli prodotti dai fiori forniti dalla gran quantità di polline furono un po' più grossi degli altri, perchè centosettanta di questi pesarono 79,67 grani (5gr,18), mentre che 170 granelli prodotti dai fiori fecondati con pochissimo polline pesarono 79,20 grani (5gr,14). - Essendosi poste nella sabbia umida le due serie di granelli, non presentarono alcuna differenza nel germogliare.
      Possiamo adunque conchiudere che per le piccole differenze del polline adoperato, le nostre esperienze non subirono alcuna alterazione, perchè in qualunque caso se ne adoperò quanto bastava.
      L'ordine col quale noi tratteremo il nostro argomento nel presente volume, è questo.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





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