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      Per gli esperimenti furono scelte delle specie in famiglie lontanissime e di differenti paesi. In qualche raro caso, vari generi appartenenti alla medesima famiglia furono sottomessi all'esperimento, poi tali generi si unirono insieme; ma le famiglie stesse non furono ordinate secondo l'ordine naturale, sibbene secondo quello che meglio conveniva al mio scopo. Le esperienze furono riferite per intiero, quando i risultati furono tali da giustificarne la pubblicazione. Le piante che danno fiori ermafroditi possono essere più sicuramente incrociate di quello che non si possa fare con animali bi-sessuali; esse sono anche in questo molto atte a mettere in luce e la natura e la moltitudine dei buoni effetti dell'incrociamento, come pure i cattivi risultati dell'autofecondazione. - La più importante conclusione a cui sono arrivato si è che il semplice atto dell'incrociamento non è per sè solo di grande vantaggio. - Il bene che ne risulta dipende dalla differenza profonda di costituzione che esiste fra gli individui incrociati, differenza che è da attribuirsi alle varie condizioni a cui furono sottoposti i progenitori in più generazioni, o a quel fatto ignoto che noi, nella nostra ignoranza, chiamiamo variazione spontanea. Tale conclusione, come vedremo in seguito, è intimamente connessa a molti problemi fisiologici importanti, come lo è la questione del beneficio ottenuto dai leggeri cangiamenti nelle condizioni dell'esistenza, ciò che è in grande connessione colla vita stessa. Questa conclusione viene a spiegare un poco l'origine dei due sessi e la loro separazione o la loro unione sullo stesso individuo; finalmente tutto intiero l'argomento della ibridazione che trova grande ostacolo nell'opinione generale e nel progresso del grande principio d'evoluzione.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584