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      Le cinque piante incrociate nei vasi I e II furono coperte con un velo e produssero 121 capsule; le cinque autofecondate ne produssero 84, per cui il numero delle capsule fu in rapporto di 100 a 69. Delle 121 capsule sviluppate nelle piante incrociate, 65 furono il prodotto di fiori incrociati col polline d'una pianta distinta, ed esse contenevano in media 5,23 granelli per una. Gli altri 56 restanti risultarono da una fecondazione spontanea. Delle 84 capsule maturate sulla pianta autofecondata, risultando tutte dall'autofecondazione rinnovata, 55 (le sole esaminate) contenevano in media 4,85 semi per capsula. Le capsule adunque incrociate, paragonate alle autofecondate, diedero dei granelli nella proporziqne di 100 a 93. I semi incrociati furono relativamente più grossi che gli autofecondati. Confrontando i dati su esposti, cioè a dire il numero delle capsule e il numero medio dei granelli ch'esse racchiudono, le piante incrociate paragonate alle autofecondate diedero i semi nella proporzione di 100 a 64.
      Queste piante incrociate produssero, come abbiamo detto, 56 capsule spontaneamente autofecondate e le piante autofecondate diedero 29 capsule autofecondate. Le prime, paragonate alle altre, contenevano i grani, nella proporzione media di 100 a 99.
      Nel vaso n. III, che in punti opposti racchiudeva un gran numero di grani incrociati ed autofecondati, di cui le pianticine erano costrette a combattere per la vita, le incrociate ebbero dapprima una superiorità poco rimarchevole. In un dato punto la più grande fra le incrociate misurava 0m,628 e la più grande delle autofecondate 0m,535. Ma in seguito la differenza si fece assai più notevole.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584