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      I semi incrociati furono d'un terzo più numerosi di quelli autofecondati.
      Le piante dei due canti del vaso numero 1, dopo la fruttificazione, furono levate e trapiantate in un vaso grande pieno di ottima terra; nella primavera seguente, quando arrivarono all'altezza di 0,m125 a 0m,150, i due gruppi si eguagliarono, come ciò era avvenuto in una simile esperienza fatta sull'ultima generazione. Dopo alcune settimane le piante incrociate superarono le autofecondate poste nel lato opposto dello stesso vaso, ma non tanto quanto le superarono allorchè furono sottoposte ad una gara vicina ed accanita.
      Piante incrociate ed autofecondate della terza generazione. - Si seminarono assai spesse nei due lati opposti d'un piccolo vaso, le sementi incrociate ed autofecondate provenienti dalle piante relative dell'antecedente generazione. - Dopo la fioritura, si misurarono i due soggetti più alti dell'una e dell'altra serie. I due incrociati diedero 0m,30 e 0m,187; i due autofecondati 0m,20 e 0m,137; la proporzione era adunque di 100 a 69. - S'incrociarono nuovamente venti fiori delle piante incrociate, ed essi produssero 20 capsule; dieci di queste contenevano dei semi che pesavano in complesso 1,33 grani (0gr, 079). Trenta fiori di piante autofecondate furono nuovamente impregnati col loro proprio polline e produssero 26 capsule, di cui 10 delle più belle (molte n'erano poverissime) contenevano soltanto 0,87 grani (0gr,052) di semi. Queste sementi stavano dunque, riguardo al peso, nella proporzione di 100 e 65.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584