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      Tale varietà ebbe sempre una tendenza a riprodurre fiori gialli; perchè quando una pianta della ottava generazione fu incrociata col polline di una pianta a fiori gialli d'un ramoscello Chelsea, ciascuna pianticella diede dei fiori gialli. Una varietà simile, almeno pel colore dei suoi fiori, comparve anche tra le piante incrociate della terza generazione. - Da principio non ci ho fatto alcuna osservazione, per cui ignoro in qual grado si manifestasse tale varietà al cominciare delle operazioni, sia nell'incrociamento che nell'autofecondazione. Nella quinta generazione, il più gran numero di piante autofecondate, e nella sesta e seguenti generazioni tutte le piante di questa provenienza appartenevano a tale varietà. Questo fatto dipendeva indubbiamente dalla sua autofecondità spiccata e crescente. Dall'altra parte essa disparve dal numero delle piante incrociate nelle ultime generazioni, e ciò probabilmente è proprio dell'inter-crociamento continuato di più piante. L'elevatura di questa varietà ebbe per risultato di dare alle piante autofecondate la superiorità in altezza sulle incrociate, dalla quinta alla settima generazione, inclusive, e l'avrebbero continuata senza dubbio anche nelle due ultime generazioni se fossero state messe in gara fra loro. - Nella quinta generazione, le piante incrociate erano, in altezza, alle autofecondate come 100 a 126; nella sesta come 100 a 147; nella settima, in fine, come 100 a 137. Questa superiorità dev'essere attribuita non soltanto a ciò, che questa varietà è naturalmente più grande delle altre, ma ancora a ciò, ch'essa possiede una particolare conformazione, la quale fa sì che non le siano nocevoli le ripetute autofecondazioni.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





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