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      - Una bella pianta che proveniva dalle pianticine che vegetavano nel mio giardino, fu ricoperta d'un velo, e sei de' suoi fiori furono incrociati col polline d'un altro fiore della stessa pianta, mentre che sei altri erano stati fecondati col loro proprio polline. Tutti produssero delle belle capsule. Le sementi di ciascuna categoria furono collocate in bicchieri separati, e nessuna differenza fra l'una e l'altra appariva all'occhio. Nessuna differenza notabile presentarono in peso, perchè i semi delle capsule autofecondate pesavano 7,65 grani (grammi 0,497); mentre che quelle delle capsule incrociate ne pesavano 77 (grammi 0,50). La sterilità di questa specie, quando sono allontanati gl'insetti, non è, dunque, da attribuirsi all'inefficacia del polline sullo stigma dello stesso fiore. Le due serie di semi e di pianticine furono trattati identicamente che nella Tabella precedente (XXIII), con questa sola differenza, che, dopo la germogliazione, le coppie dei semi essendo state collocate su punti opposti di otto vasi, tutti gli altri che restarono furono seminati alla rinfusa nei punti opposti dei vasi IX e X (Tabella XXIV). Le pianticine, levate dai vasi, furono, nella seguente primavera, trapiantate in piena terra senza essere danneggiate, e in due file abbastanza distanti l'una dall'altra, perchè gli individui non fossero costretti a lottare per la vita uno coll'altro. A differenza del risultato del primo esperimento, nel quale i soggetti furono costretti a lottare accanitamente fra loro, morì un gran numero di piante dall'una e dall'altra parte, o non produssero infiorescenze.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





Tabella Tabella XXIV