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      Le piante scoperte diedero sementi più belle e più numerose (non erano però molte) delle piante ricoperte. I due gruppi di semi così ottenuti furono seminati nei punti opposti di due vasi. Le pianticine derivate furono accuratamente osservate dalla germogliazione alla maturità, ma esse non differirono in nessuna epoca, nè in altezza nè in vigorìa. Noi vedremo ora l'importanza di tale osservazione. A completo sviluppo, in uno dei vasi, la più gran pianta incrociata fu di pochissimo più alta che la più grande autofecondata opposta; ed affatto il contrario avvenne nell'altro vaso. In tal modo i due vasi furono in sostanza eguali, e un incrocio di tale specie non ebbe miglior risultato che l'incrociamento di due fiori sul medesimo piede nell'Ipomaea o nel Mimulus. Le piante furono levate dai due vasi, senza essere danneggiate, e poste in piena terra perchè potessero crescere più vigorosamente. La state seguente tutte le autofecondate e taluna delle quasi-incrociate furono ricoperte d'un velo. Fra questi, molti fiori furono per mia cura incrociati col polline d'una pianta distinta, ed altri furono lasciati in preda alle api per l'incrociamento. Queste piante, quasi-incrociate, produssero maggior numero di semi, che le prime riunite in un gran gruppo, ch'erano state abbandonate all'opera delle api. Molti fiori di piante autofecondate furono artificialmente fecondati da se stessi, ed altri furono scelti per l'autofecondazione spontanea, e posti sotto un velo, ma essi diedero in complesso pochissimi semi.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





Ipomaea Mimulus