Pagina (111/584)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Sul principio della seguente estate, la superiorità delle piante incrociate (stante il loro sviluppo per stoloni) sulle autofecondate fu veramente notabile. Nel I vaso (non bisogna dimenticarsi che non si adoprarono che grandissimi vasi) il gruppo ovale delle piante incrociate aveva una lunghezza di 0m,250, e la larghezza di 0m,112 e la più grande infiorescenza benchè ancor giovane, misurava un'altezza di 0m,137; al contrario il gruppo opposto delle piante autofecondate, nel vaso stesso, aveva 0m,082 in lunghezza e 0m,625 in larghezza e la maggiore infiorescenza misurava 0m,100 di altezza. Nel vaso n. II, il gruppo di piante incrociate aveva 0m,450 di lunghezza sopra 0m,625 di larghezza, e la più grande infiorescenza giovane misurava 0m,212 in altezza, mentre che il gruppo autofecondato del lato opposto dello stesso vaso, aveva 0m,300 in lunghezza sopra 0m,150 in altezza. In quella stagione e nell'ultima, le piante incrociate fiorirono prime. Essendo state le une e le altre esposte alla visita degli insetti, produssero manifestamente molti più semi che i loro antenati, cioè le piante del gruppo primitivo, vivendo ravvicinate nel medesimo giardino ed egualmente abbandonate all'azione degli insetti.
     
      V. ACANTACEE. - THUNBERGIA ALATA.
     
      Dalla descrizione di Hildebrand (Bot. Zeitung, 1867, pag. 285) risulta che i rimarchevoli fiori di questa pianta sono adatti alla fecondazione incrociata. Si ottennero due volte delle pianticine, da sementi, ma in sul principio della state, quando furono sperimentati per la prima volta, risultarono estremamente sterili, perchè molte delle loro antere contenevano grandissima quantità di polline.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





Hildebrand Bot Zeitung