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      (34) Così, quando io ricopersi una grande pianta appartenente ad una varietà coltivata, essa non diede che 18 capsule e la maggior parte di loro contenevano pochissimi semi (molte non ne avevano soltanto che tre), mentre che un egual numero di belle piante della stessa varietà, vivendo allo scoperto vicinissime alle prime, diedero cento e cinque bellissime capsule. Quei vari fiori che fruttificarono senza l'intervento degli insetti, furono forse fecondati dall'attortigliamento interno dei petali al momento della disseccazione, perocchè in tal modo i granelli di polline aderenti alle papille possono essere introdotti nella cavità stigmatica. Ma è più probabile, che la loro fecondazione (come la pensa il signor Bennett) sia stata effettuata dal Thrips e per certi piccolissimi coleotteri che praticano questi fiori e che nessun tessuto può escludere. I calabroni ne sono i fecondatori ordinari, ma io ho avuto occasione di sorprendere all'opera, più volte, delle mosche (Rhingia rostrata), le quali avevano la parte inferiore del loro corpo, le loro teste e le loro zampine coperte di polline. Io contrassegnai i fiori ch'esse visitavano, e constatai che dopo qualche giorno, n'erano rimasti fecondati.(35) Era curioso di conoscere per quanto tempo alcuni fiori di pensée e qualche altra pianta potessero stare senza la visita di un insetto. Durante la state del 1841, io osservai nel mio giardino, anche ogni giorno, per qualche quindicina, alcune larghe macchie di pensées, senza vedervi sopra un solo calabrone.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





Bennett Thrips Rhingia