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      1,333 e le ultime chilog. 0,651, cioè come 100 a 49.
      Queste piante furono tutte conservate sotto un velo, per modo che le capsule che ne derivarono dovettero essere tutte autofecondate. Le otto piante incrociate produssero ventuna capsula, e soltanto undici di loro contenevano qualche seme; in media 8,5 per ciascuna. - Le autofecondate invece diedero nientemeno che 36 capsule, e ne esaminai 25, che, eccetto tre, contenevano in media 10,63 semi per ciascuna. Così il numero proporzionale dei semi per capsula, provenienti da piante d'origine incrociata, stava a quello dei semi prodotti dalle piante d'origine autofecondata (i due gruppi erano stati del certo spontaneamente autofecondati) nella proporzione di 100 a 125. Questo anormale risultato dipende probabilmente da ciò, che qualcheduna delle piante autofecondate aveva cambiato sistema in modo da maturare il suo polline, e il suo stigma, in un tempo più breve che non sia proprio di questa specie; e noi abbiamo già veduto che qualche pianta nella prima esperienza differiva dalle altre nell'essere stata un po' più feconda da se stessa.
      TABELLA XLVI. - Dianthus Caryophyllus (terza generazione).
      Numero dei vasiPiante incrociate
      Piante autofecondate
     
      metrimetri
      I.
      0,718
      0,750
     
      0,693
      0,650
      II.
      0,725
      0,771
     
      0,737
      0,687
      III.
      0,712
      0,793
     
      0,587
      0,615
      IV.
      0,675
      0,750
     
      0,837
      0,625
      Totale
      5,671
      5,631
     
      Effetti d'un incrociamento con un nuovo piede. - Venti fiori, presi sulle piante autofecondate della terza generazione, riportata sulla Tabella XLVI, furono fecondati col polline d'altri fiori della stessa pianta.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





Caryophyllus Tabella XLVI