Pagina (216/584)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      0,568
      Totale
      1,592
      1,673
     
      Nella state del 1867 fu ripresa l'esperienza. Trenta fiori furono incrociati col polline di una pianta distinta, e produssero ventisette capsule, contenenti ciascuna 5 semi. Trenta fiori furono fecondati col loro proprio polline, e non produssero che sei capsule, racchiudenti ciascuna 5 semi. Così le capsule incrociate ed autofecondate contenevano egual numero di semi, mentre che i fiori incrociati produssero assai più capsule che gli autofecondati, nella proporzione di 100 a 21.
      Un egual numero di semi dei gruppi fu pesato, e gli incrociati stavano in peso agli autofecondati come 100 sta a 82. Dunque un incrociamento accresce e il numero delle capsule e il peso dei semi, ma non ha effetto sul numero che ne racchiude ciascuna capsula.
      Questi due gruppi di semi, dopo la germogliazione nella sabbia, furono collocati nei punti opposti di tre vasi. Le pianticine arrivate all'altezza di 0m,150 a 0m,175, eran tutte eguali. A completo sviluppo si misurarono, ma la differenza nella loro altezza fu tale, che il risultato proporzionale non può inspirare fiducia.
      Le cinque piante incrociate toccarono qui in media l'altezza di 0m,318, e le cinque autofecondate di 0m,334; erano quindi in proporzione di 100 a 65.
      CAPITOLO VI.
     
      SOLANACEE, PRIMULACEE, POLIGONEE, ECC.
      Petunia violacea, piante incrociate ed autofecondate, confrontate per quattro generazioni. ? Effetto d'un incrociamento con un ramo nuovo. ? Colore uniforme dei fiori nelle piante incrociate della quarta generazione.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584