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      Alcune piante vigorose per vegetazione e fiorenti nella serra, non diedero mai capsule, e ciò, almeno in gran parte, dev'essere attribuito alla esclusione di tali Lepidotteri.
      Sei fiori d'una pianta coperta d'un velo furono incrociati col polline d'una pianta distinta, e diedero sei capsule contenenti il peso di grammi 0,29 di semi. Sei altri fiori furono fecondati col loro proprio polline, e produssero tre capsule che ne contenevano per il peso di grammi 0,096. Ne deriva che un egual numero di capsule incrociate ed autofecondate avrebbe contenuto dei semi, il cui peso starebbe nella proporzione di 100 a 67. Io non avrei nemmeno calcolato il peso relativo d'un numero così esiguo di capsule, come degno d'essere riferito, se lo stesso risultato non mi fosse stato confermato da susseguenti esperienze.
      Le pianticine dei due gruppi furono posti nella sabbia, e molti semi autofecondati germogliarono prima degli incrociati; furono esclusi. Molte coppie in uno stesso grado di germogliazione furono collocate in punti opposti dei vasi I e II, ma non misurai che le maggiori piante di ciascun gruppo. Altri semi furono seminati spessi spessi nell'opposto punto di un grande vaso (III); le pianticine che ne derivarono furono in seguito diradate in modo da lasciarne un numero eguale da ciascuna parte, e dall'una e dall'altra parte le tre più grandi furono misurate. I vasi erano nella serra e le piante accomodate a dei sostegni. Per qualche tempo le pianticine incrociate non ebbero alcun vantaggio in altezza sulle autofecondate, solo le loro foglie erano più grandi.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





Lepidotteri