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      Quando le foglie ebbero 0m,050 a 0m,075 di lunghezza, compresovi il picciuolo, le pianticine erano tutte eguali. In uno o due mesi le incrociate cominciarono mano mano ad essere superiori; e fiorirono pure qualche settimana prima delle autofecondate, e più abbondantemente di queste. I due più grandi assi fiorali delle piante incrociate di ciascun vaso furono allora misurate e l'altezza media di otto assi fu di 0m,537. Dopo un considerevole spazio di tempo, fiorirono le autofecondate e molti dei loro assi fiorali (non ne notai il numero) furono misurati all'ingrosso, essendo la loro altezza media un po' al disotto di 0m,187. Gli assi fiorali delle piante incrociate, erano nella proporzione a quello dalle autofecondate come 100 a 79. La ragione per cui io non pigliai gran cura nel misurare le autofecondate fu che (siccome tale assaggio mi pareva scarsissimo) mi decisi a passarle in vasi più grandi, ed a misurarle con cura nell'anno venturo. Ma vedremo che il mio scopo mi fallì in causa della scarsezza dei fiori che mi produssero.
      Queste piante furono lasciate scoperte nella serra, e le dodici piante incrociate diedero quaranta capsule, mentre le autofecondate ne produssero solamente cinque, cioè come 100 a 12. Tale differenza non potrebbe dare una giusta idea della fecondità relativa delle due serie. Io contai i grani d'una delle migliori capsule delle piante incrociate; erano 73, mentre la più bella capsula delle autofecondate ne conteneva soltanto 35 di buone. Nelle altre quattro capsule la maggior parte dei semi, erano appena grandi metà di quelli delle incrociate (Tabella XCI).


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





Tabella XCI