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      Alcune piante esotiche, non venendo più visitate dagli insetti indigeni nelle loro nuove dimore, cessano d'essere inter-crociate, e tale è, evidentemente, una causa importantissima che obbliga queste piante ad assumere l'uniformità d'organismo.
      Nei miei esperimenti, io pigliai gran cura perchè in ciascuna generazione le piante incrociate e le autofecondate fossero trattate in pari condizione. Tuttavia tali condizioni non furono assolutamente identiche, perchè i soggetti più forti devono aver sottratto ai più deboli, non soltanto il nutrimento, ma l'umidità, quando la terra disseccava; e di più i gruppi collocati in una parte del vaso devono aver avuto più o meno luce di quelli collocati dall'altra. Nelle generazioni successive le piante subirono condizioni ancor più differenti, perchè le stagioni variavano e le generazioni si ottennero in epoche dell'anno diverse. Ma siccome tali piante furono conservate in serra, i cambiamenti di temperatura e d'umidità che subirono furono meno bruschi e sensibili che quelli ai quali sono esposte le piante che vegetano all'aperto. Quanto alle piante incrociate, i loro progenitori che non erano legati da affinità alcuna, devono aver avuto certo qualche leggera differenza organica e tali differenze devono essersi in vari modi trasfuse in ciascuna generazione inter-crociata. Talvolta infatti esse aumentarono, altre volte furono quasi neutralizzate, altre volte ravvivate per atavismo. Tali sono, come è noto, le variazioni che subiscono precisamente i caratteri esterni delle specie e delle varietà incrociate.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584