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      6. Dianthus Caryophyllus. - Incrociai col polline d'un nuovo ceppo alcune piante autofecondate per tre successive generazioni, e la generazione che ne derivò fu allevata in gara colle piante della quarta generazione autofecondata. Le piante incrociate per tal modo ottenute, stettero alle autofecondate nella proporzione di 100 a 81, e in fecondità (i due gruppi s'erano lasciati liberi alla fecondazione col mezzo degl'insetti) come 100 sta a 33.
      Queste stesse piante stavano così, in altezza, ai discendenti della terza generazione autofecondata (incrociata colle piante inter-crociate della generazione corrispondente) come 100 a 85; ed in fecondità come 100 a 45.
      Noi vediamo da ciò quale grande vantaggio ebbe la discendenza nata da un incrocio con un nuovo ceppo, non solo sulle piante autofecondate della quarta generazione, ma sulla discendenza ancora delle piante autofecondate della terza generazione, che avevano subìto un incrocio colle piante inter-crociate del vecchio ceppo.
      7. Pisum sativum. - È stato detto, a proposito di questa specie, che le numerose varietà che vivono in Inghilterra, sono quasi sempre fecondate da se stesse, perchè gl'insetti le visitano raramente; e siccome le piante sono state coltivate lungamente in pari condizioni, si comprende facilmente la causa che impedisce a due individui della stessa varietà di comunicare qualche buon effetto alla loro discendenza, sia in altezza sia in fecondità. Tale caso è quasi identico a quello del Mimulus o a quello dell'Ipomaea che ricevette il nome di Heros, perchè in questi due esempi, le piante incrociate ch'erano state incrociate per sette generazioni, non trasmisero alcun beneficio alla loro discendenza.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





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