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      11. Phaseolus multiflorus. - Le cinque incrociate(73) stavano in altezza alle cinque autofecondate come 100 a 96. Sebbene le incrociate non fossero che del 4 per 100 più alte che le autofecondate, fiorirono prime in due vasi. È adunque probabile che avessero un reale vantaggio sulle avversarie.
      12. Adonis aestivalis. - Le quattro incrociate furono quasi del tutto eguali in altezza alle quattro autofecondate; ma le misure ottenute sopra un numero così scarso di piante (per giunta malaticcie) non possono offrire dati positivi sulla esatta proporzione delle loro altezze relative.
      13. Bartonia aurea. - Le otto incrociate furono in altezza alle otto autofecordate come 100 a 107. Questo numero di piante, se si tien conto della cura avuta nell'ottenerle e nel confrontarle, dovrebbe aver dato risultati esatti; ma per una causa di cui non ho potuto darmi spiegazione, crebbero irregolarmente ed ammalarono per modo che tre sole per parte produssero i semi, ma in piccolo numero. Per questo, le misure non possono inspirare fiducia, e poco sono apprezzabili gli esperimenti. - I fiori fecondati per incrocio sui generatori, diedero molto più semi che i fiori autofecondati.
      14. Thunbergia alata. - Le sei piante incrociate furono alle autofecondate come 100 a 108. Queste pare dunque che abbiano avuto un notevole vantaggio, ma i due gruppi crebbero così ineguali che taluna fra le piante crebbe il doppio di un'altra. I genitori furono tutti e due in una singolare condizione di quasi-sterilità. - In tale circostanza la superiorità delle piante autofecondate non può passare per un fatto assoluto.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584