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      Ho dimostrato altrove(95) che nella Primula veris e sinensis, appariscono accidentalmente delle varietà isostilee che posseggono gli organi sessuali di due forme combinate nello stesso fiore. Queste varietà adunque si autofecondano in una maniera legittima o sono fertilissime per se stesse, ma è notevole ch'esse siano assai più feconde delle piante ordinarie delle specie legittimamente fecondate col polline d'un individuo distinto. Sulle prime, mi parve probabile che l'aumento in fecondità, in queste piante dimorfe, potesse essere spiegato dalla posizione delle antere, così vicine allo stigma che questo può essere impiegato nell'età, nel tempo, nel giorno più favorevole; ma questa osservazione non è applicabile ai casi che abbiamo riferiti, nei quali i fiori furono artificialmente fecondati col loro proprio polline.
      Se noi consideriamo i fatti che abbiamo testè esposti, riguardanti l'apparizione di varietà che sono più feconde e più grandi dei loro generatori o delle piante inter-crociate della generazione corrispondente, è difficile di escludere l'opinione che l'autofecondazione sia, in dati casi, vantaggiosa, ma tuttavia, se così è realmente, tale vantaggio è ben piccolo in confronto di quello che risulta da un incrocio con una pianta distinta e specialmente con un soggetto di un ceppo diverso. Se in seguito questa supposizione si verificasse, essa potrebbe spiegarci qualche cosa, sull'esistenza delle piante a fiori piccini e oscuri, che (come vedremo nel seguente capitolo) sono raramente visitati dagli insetti, e per conseguenza raramente inter-crociate.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





Primula