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      Il fatto che le api e qualche diptero visitano i fiori della stessa specie, più a lungo che possono, in luogo di frequentare indistintamente parecchie specie, favorisce l'inter-crociamento di piante distinte. D'altra parte gl'insetti spogliano un gran numero di fiori sulla stessa pianta prima di passare ad un'altra, e tale pratica è contraria alla fecondazione incrociata. Ma il numero straordinario di fiori che le api possono visitare in pochissimo tempo, come vedremo nel prossimo capitolo, aumenta la probabilità della fecondazione incrociata; lo stesso risulta dal fatto che gl'insetti non possono sapere, senza prima entrare in un fiore, se altri insetti lo abbiano spogliato del nèttare. Per esempio, H. Müller(129) trovò che i quattro quinti dei fiori del Lamium album, visitati da un calabrone, erano già rimasti senza nèttare. Perchè le piante distinte possano essere inter-crociate, è senza dubbio indispensabile che due o più individui vivano gli uni vicini agli altri, e ciò avviene spesso. Così A. De Candolle osserva che salendo una montagna, non si vedono gl'individui d'una sola specie scomparire un po' alla volta verso la cima, ma tutto ad un tratto. Ma questo fatto non sarebbe facilmente spiegabile colla variazione lenta e insensibile delle condizioni atmosferiche, e dipende probabilmente in gran parte da ciò, che le pianticine vigorose non si producono abbastanza in alto sulla montagna se non quando parecchi individui vi possono vivere insieme.
      Quanto alle piante dioiche, devono sempre fecondarsi reciprocamente individui distinti.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





Müller Lamium De Candolle