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      Quantunque le specie anemofile siano poche, come osserva lo stesso Delpino, ne è considerevole il numero degli individui, in proporzione a quello delle specie entomofile. Tale osservazione si applica specialmente alle regioni fredde e temperate, nelle quali gl'insetti sono più pochi che nelle regioni calde, e in cui le piante entomofile sono in condizioni meno favorevoli. Noi vediamo che ciò avviene nelle nostre foreste di Conifere e in altri alberi, come le quercie, i faggi, le betulle e i frassini, ecc., e nelle Graminacee, Ciperacee e Giuncacee, che costituiscono le nostre praterie e maremme; tutti questi alberi e queste piante sono fecondate dal vento. Siccome una grande quantità di polline va perduta nelle piante anemofile, è sorprendente che possano ancora esistere in tutte le parti del mondo tante specie di questa categoria, vigorose e ricche d'individui, perocchè se esse fossero diventate entomofile, il loro polline sarebbe trasportato a vantaggio degli organi e per l'appetito degl'insetti molto più diligentemente che col mezzo del vento. Che queste transizioni siano possibili, non è affatto da dubitarne, dopo le osservazioni fatte sulla esistenza di forme transitorie; e già, per quanto pare, esse si sono realizzate in vari gruppi di salici, come possiamo dedurlo dalla natura delle loro più prossime specie.(156)
      Pare molto più sorprendente che alcune piante, dopo essere diventate entomofile, abbiano mai potuto ridiventare anemofile; ciò non ostante avviene qualche volta, di rado, come nella Poterium Sanguisorba comune, come si può dedurlo dal fatto che questa pianta appartiene alle Rosacee.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584

   





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