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      Noi ne abbiamo la prova nell'assoluta sconcordanza fra il grado di sterilità e il complesso delle differenze esterne nelle specie incrociate. Ciò che più ancora lo prova è la grande differenza che esiste fra i risultati dell'incrocio reciproco delle stesse due varietà, cioè quando la specie A è incrociata col polline di B, poi la specie B col polline di A. Se noi ricordiamo ciò che abbiamo detto sull'estrema sensibilità del sistema riproduttore e sulla delicatezza delle sue affinità, come potremo noi meravigliarci nel vedere gli elementi sessuali di queste forme che noi chiamiamo specie, differenziarsi in modo di diventare assolutamente o quasi incapaci di agire l'uno sull'altro? Noi sappiamo, che le specie hanno ordinariamente vissuto sotto le medesime condizioni, e mantennero i loro propri caratteri per un tempo più lungo che le varietà. La coltivazione prolungata, come io dimostrai nelle mie Variazioni prodotte dall'addimesticazione, ecc., fa scomparire la sterilità mutua che alcune specie distinte, tolte di recente al loro stato naturale, presentano quasi sempre dopo l'inter-crociamento; e con ciò si spiega che le razze d'animali domestici le più differenti non vanno soggette alla mutua sterilità. Ma non sappiamo se la stessa spiegazione si applichi alle varietà coltivate, sebbene qualche fatto tenda a provarlo. Lo scomparire della sterilità nello stato domestico a lungo continuato, può forse essere attribuito alla variabilità delle condizioni alle quali furono sottoposti i nostri animali domestici, e senza dubbio a ciò bisogna attribuire la resistenza ai grandi cambiamenti improvvisi di vita, a cui vanno talvolta soggetti senza perdere la loro fecondità. Da tutte queste considerazioni deriva la probabilità che la differenza nelle affinità degli elementi sessuali di specie distinte (differenza da cui dipende la loro incapacità di inter-crociarsi) è causata dalla lunga abitudine a certe condizioni proprie di ciascuna specie, e per ciò che gli elementi sessuali hanno per tal modo acquistato delle affinità fisse.


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Gli effetti della fecondazione incrociata
di Charles Darwin
Utet
1878 pagine 584