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      Se le buche non crollassero, tutto il terreno sarebbe dapprima fittamente cosparso di buchi della profondità di 25 centimetri, e in cinquant'anni rimarrebbe uno spazio cavo non sostenuto della profondità di 25 centimetri. I buchi rimasti per lo infracidirsi delle radici degli alberi successivamente formate debbono parimente crollare coll'andar del tempo.
      Le buche dei lombrici sono verticali o un tantino oblique, e ove il terreno è tutto argilloso non è difficile credere che le pareti scivoleranno allo innanzi durante un tempo molto umido. Quando, però, il terreno è sabbioso o misto a pietruzze, esso non può guari essere abbastanza viscoso per rinchiudersi anche nelle pioggie più forti; ma qui può venire in giuoco un altro agente. Dopo molta pioggia il terreno si gonfia, e siccome non può espandersi lateralmente, la superfice si solleva; durante il tempo asciutto torna ad abbassarsi. Per esempio, una larga pietra posta sulla superfice di un campo scese di 3,33 mm. quando il tempo era asciutto tra il 9 di Maggio e il 13 di Giugno, e si sollevò di 1,91 mm. tra il 7 e il 19 di Settembre, essendo caduta molta pioggia durante quest'ultimo periodo di tempo. Durante i geli e i disgeli i movimenti erano più grandi del doppio. Queste osservazioni vennero fatte da mio figlio Orazio, che pubblicherà in seguito una relazione dei movimenti di quella pietra durante le successive stagioni umide ed asciutte, e degli effetti del suo essere minata dai lombrici. Ora quando il terreno si gonfia, se esso è penetrato dai buchi cilindrici, come le buche dei lombrici, le pareti di queste tenderanno a cedere e ad essere spinte avanti; e il cedimento sarà maggiore nelle parti più profonde (supponendo che il complesso sia ugualmente umido) pel peso maggiore del terreno che gli sta sopra che è stato sollevato, che non nelle parti presso alla superfice.


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La formazione della terra vegetale per l'azione dei lombrici con osservazioni intorno ai loro costumi
di Charles Darwin
Utet
1882 pagine 231

   





Giugno Settembre Orazio