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      Per caso il primo fosso fu praticato ove in un qualche periodo antico, certamente più di quarant'anni prima, una grande buca era stata riempita di terra rossa grossolana, di selci, di pezzi di creta e di ghiaia; e qui la terra vegetale aveva uno spessore soltanto di centimetri 10,3 a cent. 10,9. In un altro punto non mai toccato la terra vegetale variava molto nello spessore, cioè da cent. 15,12 a cent. 20,12; vi si trovarono sotto, in un punto, alcuni pochi frammenti.
      Da questi vari fatti sembrerebbe che durante gli ultimi 29 anni la terra vegetale si sia ammucchiata sulla superfice in un rapporto annuo di millim. 5,50 a 5,75. Ma in questa località quando un campo arato è ridotto a pascolo, il terreno vegetale si accumula molto lentamente. Parimente, il rapporto deve farsi molto più lento dopo che si è formato uno strato di terra vegetale di un certo spessore; perchè i lombrici vivono allora principalmente presso alla superfice, e scavano in giù a una profondità molto maggiore, per portar su nuova terra dal profondo, solo durante l'inverno quando la stagione è molto fredda (in questo tempo i lombrici furono trovati in quel campo alla profondità di 65 centimetri) e durante l'estate, quando la stagione è molto asciutta.
      Un campo che sta unito a quello sopra descritto ha da un lato un ripido pendio (cioè da 10 a 15°), quella parte fu arata per l'ultima volta nel 1841, venne poi erpicata e lasciata divenire terreno da pascolo. Per molti anni si ricoperse di una vegetazione sommamente scarsa, ed era cospersa di tante selci piccole e grosse (alcune avevano la mole della testa di un bambino) che i miei figli diedero a quel campo il nome di "campo dei sassi". Quando rotolavano giù dal pendio i sassi facevano uno strepito forte, urtandosi fra loro.


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La formazione della terra vegetale per l'azione dei lombrici con osservazioni intorno ai loro costumi
di Charles Darwin
Utet
1882 pagine 231