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      Essendogli stato domandato come poteva sapere in un tempo così breve se una data scimmia sarebbe riuscita una buona attrice, egli rispose che tutto ciò dipendeva dalla loro potenza di attenzione. Se mentre egli parlava e spiegava ogni cosa ad una scimmia, questa invece di stare attenta si distraeva facilmente per una mosca che volasse sul muro, o per qualche altro oggetto, il caso era disperato. Se coi castighi cercava di far agire una scimmia disattenta, diveniva dispettosa e cattiva. Invece una scimmia che stesse bene attenta a lui, poteva venire benissimo ammaestrata. È quasi superfluo dire che gli animali hanno una eccellente Memoria delle persone e dei luoghi. Mi è stato detto da sir Andrea Smith che un babbuino al Capo di Buona Speranza lo riconobbe e si mostrò allegro rivedendolo dopo un’assenza di nove mesi. Io aveva un cane che era rustico e scontroso con tutti gli estranei, e volli appunto far prova della sua memoria dopo un’assenza di cinque anni e due giorni. Mi accostai alla scuderia ove soleva rimanere, lo chiamai nel mio modo antico; non mostrò gioia, ma mi venne dietro sul momento, obbedendomi proprio come se lo avessi lasciato solo una mezz’ora prima. Una serie di vecchie rimembranze, che per cinque anni erano rimaste sopite, si svegliarono così repentinamente nella sua mente. Anche le formiche, come ha dimostrato con tanta evidenza P. Huber, riconobbero le loro compagne che appartenevano allo stesso formicaio dopo una separazione di quattro mesi. Gli animali possono certamente in qualche modo giudicare degli intervalli di tempo passato fra gli avvenimenti seguiti.


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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso
di Charles Darwin
A. Barion
1926 pagine 830

   





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